Il segreto del Bosco Vecchio (1981)

dal romanzo di Dino Buzzati

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Nella primavera del 1925 l’anziano colonnello Sebastiano Procolo, lascia per sempre l’esercito per stabilirsi in Valle di Fondo.

La morte dello zio Antonio Morro lo ha lasciato erede di un’immensa tenuta boschiva che, tuttavia, è tenuto a dividere con il giovanissimo nipote Benvenuto.

Il Bosco Vecchio - la parte più preziosa dell’eredità - è sempre stata rispettata e venerata perché vi dimorano gli abeti più antichi del mondo, e di questa antichità esso conserva tutti i frutti: i geni che vivono nei tronchi assumendo sembianze umane, il chiacchierio degli uccelli e degli altri animali, le canzoni dei venti, in familiare contatto con il mondo degli uomini.

L’arrivo del colonnello Procolo in Valle di Fondo costituisce una presenza nuova e cattiva che grava sinistramente su tutti gli abitanti del Bosco Vecchio.

Nel colonnello si concentra l’aridità dell’uomo fatto del calcolo che uccide la poesia, la civiltà del profitto che - dove avanza - distrugge la bellezza.

Inconsapevole antagonista è Benvenuto che impersona le qualità opposte: l’innocenza, l’umiltà, il dolore ingiustamente sofferto.

Per questo il colonnello Procolo odia il nipote, ne desidera la morte e non si fa scrupolo di tessere una tela di intrighi e di trappole mortali per liberarsi di lui.

Il segreto del Bosco Vecchio è dunque la storia di una profanazione, quella dell’ordine naturale riscattata, infine, con un sacrifico: la morte dignitosa e redentrice del colonnello Procolo.

La magia di un bosco antico, vivo di emozioni e popolato da magiche creature, e una serie di personaggi che si propongono con tutta la loro umanitĂ  donano al racconto di Buzzati una forza narrativa unica e coinvolgente.


Lo spettacolo - allestito con sole marionette - debutta al Teatro dell’Arte nel 1981, scritto e diretto da Gianni Colla.

E’ una storia semplice e fantastica, un inno all'infanzia e alla sensibilità, ma non si tratta solo di una fiaba: è un collage di immagini e sensazioni che partendo dalla fantasia, affronta temi di grande intensità.

“La vera ragione per cui l’ho scelto - racconta Gianni Colla - è quel particolarissimo mondo di Buzzati, a cavallo tra realtà e fantasia, capace di coinvolgere i ragazzi al di fuori della favolistica tradizionale. Vorrei cercare testi sempre più impegnativi, che facciano, non dico meditare, ma almeno un po’ pensare.”


Come nel caso de La famosa invasione degli orsi in Sicilia - spettacolo del 1965 tratto dalla fiaba di Buzzati - la narrazione del libro sembra trovare naturale sbocco nella rappresentazione con le marionette che Gianni Colla fa realizzare da Mauro Maulini: quasi settanta personaggi dai tratti indefiniti e profondamente espressivi.

Le scene sono di Angelo Lodi; le musiche e le canzoni originali sono composte ed eseguite da Ugo Nastrucci; al flauto, Ludmilla Brambilla.

Gianni Colla dĂ  voce e movimento a un indimenticabile Colonnello Procolo fino al 1988.

Il segreto del Bosco Vecchio è uno spettacolo che si rivolge ai bambini e ai ragazzi, suggerendo una riflessione sul tema attuale del rispetto della natura in una cornice di grande spessore letterario.

Nella stagione teatrale 2019-2020 lo spettacolo è stato riscritto da Stefania Mannacio Colla e Luca Passeri – entrambi attori e marionettisti – che ne curano anche la regia. Si sviluppa in un unico atto rappresentato con attori e marionette e può essere arricchito, su richiesta degli insegnanti, da un’attività di approfondimento con le classi, un incontro con gli artisti impegnati nella rappresentazione.