Histoire du soldat (1981)

di Igor Stravinskij

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Un giovane soldatino, tornando a casa per una licenza, si ferma a riposare nei pressi di un ruscello; dallo zaino sdrucito estrae alcuni oggetti che gli hanno fatto compagnia lontano da casa: uno specchietto, il ritratto della fidanzata, un violino.

Il soldato si mette a suonare e di lì a poco gli si avvicina uno strano signore: “Datemi il vostro violino”, gli dice.

“No”, risponde il soldato.

“Datemelo in cambio di questo libro”, replica lo strano signore.

Il soldato si mette a leggere il libro e l’esito della lettura è denaro, denaro, sempre denaro: ha venduto l’anima al diavolo e questi in cambio gli ha offerto ricchezze smisurate, ma tanta infelicità.

Il soldato è solo, ha perso tutti gli amici di un tempo, la fidanzata, gli affetti più cari.

Un giorno decide di sbarazzarsi di tutto e si riappropria del suo violino: marciando senza meta capita in villaggio dove la figlia del re del paese è malata.

Il soldato la incontra e si mette a suonare. La principessa guarisce e sposa il soldato.

Passano gli anni e il soldato ha nostalgia di casa. “Se hai tanta voglia, perché non tornare?”, gli chiede la principessa. Partono insieme.

Ma il diavolo è in agguato: “Chi il confine passerà, in mia mano cascherà!”.

Il soldato varca il confine e la sua anima è perduta per sempre.


Histoire du soldat è il primo spettacolo che vede la collaborazione con il pittore Luigi Veronesi ; il progetto di realizzazione risale al 1941 ma la guerra ne impedisce l’allestimento e il lavoro resta fermo.

Nel 1981, essendo ancora di grande attualità, si riprende a lavorare sull’opera che viene rappresentata in prima assoluta alla Piccola Scala di Milano in occasione della Milano d’Estate, storica rassegna promossa dall’amministrazione comunale.

La sceneggiatura è di Giorgio Strehler, la regia di Ugo Gregoretti.

L’esecuzione musicale è affidata a sette strumentisti dell’orchestra scaligera diretti da Evelino Pidò.

Il triplice ruolo del narratore, diavolo, soldato è interpretato da Flavio Bonacci.

Lo spettacolo ottiene uno straordinario successo: da allora viene rappresentato più volte, con musica dal vivo o registrata e vede succedersi differenti registi e interpreti mantenendo sempre intatto l’allestimento scenografico e marionettistico ideato da Luigi Veronesi.